lunedì, Settembre 23, 2024

Procura di Roma potrebbe gestire il resto dell’inchiesta sul caso Osimhen

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L’indagine condotta dai pubblici ministeri di Napoli riguardante presunte plusvalenze fittizie legate all’acquisto di Victor Osimhen nel 2020, sembra destinata a passare sotto l’attenzione della Procura di Roma.

Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, il reato di dichiarazione fraudolenta è destinato all’archiviazione, ma rimane in discussione quello delle false comunicazioni sociali nel bilancio di esercizio, approvato appunto nella capitale.

Il presidente del Napoli, De Laurentiis, era uno dei cinque indagati in un decreto di perquisizione condotto nel giugno dell’anno precedente tra Roma e Castel Volturno, le sedi sociali del club.

L’acquisizione di documenti e materiale informatico mirava a far chiarezza sull’acquisto record di Osimhen, che superava i 71 milioni di euro. Di questi, 50 milioni erano stati pagati in contanti al Lille e il resto tramite i cartellini di giocatori come il portiere greco Orestis Karnezis e tre giovani del settore giovanile: Luigi Liguori, Claudio Manzi e Ciro Palmieri.

L’inchiesta aveva sollevato interrogativi sul bilancio, sostenendo che vi fosse un’operazione in parte oggettivamente inesistente per un importo di 21.250.000 euro e plusvalenze fittizie per un totale di quasi 20 milioni di euro.

Tuttavia, sembra che l’operazione abbia avuto un’impatto limitato dal punto di vista fiscale, trasformando una perdita di esercizio in una situazione comunque negativa, rendendo difficile dimostrare una volontà di evadere le tasse.

Quindi, sebbene il reato di dichiarazione fraudolenta sia stato escluso, il possibile falso in bilancio è ancora sotto esame, con la Procura di Roma che potrebbe assumere un ruolo chiave nelle prossime settimane

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