Il giornalista e scrittore di fede bianconera Andrea Bosco ha commentato le ultime mosse della giustizia nei confronti della Juventus.
“Intanto sulla Juventus continua a grandinare: chiesti quattro anni di squalifica per il testosterone di Pogba. Tradotto: carriera finita se il provvedimento verrò confermato. Pogba “pirla“ a seguire i consigli di un mediconzolo di Miami. Ma quattro anni sono tanti. Troppi”.
E poi “la Procura di Roma che ha chiesto di acquisire i bilanci della Juve fino al 2022. Giusta richiesta. Il problema non è la Procura di Roma che vuole vederci chiaro sulle plusvalenze. Il problema sono i magistrati di quella di Torino, che non potevano indagare per “incompetenza territoriale. E che invece hanno indagato con intercettazioni, trojan , acquisizioni di pizzini, tovaglioli, cartine dei Baci Perugina”.
“Quei magistrati di quella Procura (dalla quale qualche manina ha inviato ai giornali stralci delle intercettazioni) sono ancora tutti al loro posto. Impotente il ministro Nordio, visto che madame Meloni si strugge per il premierato. Ma di riforma della giustizia neanche a parlarne. E nel frattempo?”
“Nel frattempo il prode Chiné, l’uomo che Gravina (state buoni se potete che a marzo si discuterà di riforme: dice lui) ha voluto alla Procura Federale al posto del tifoso partenopeo Giuseppe Pecoraro, ha ammollato alla Juventus quei 10 punti di penalizzazione che l’hanno esclusa (nonostante un conquistato terzo posto) dalla Champion’s, oltre che a massacrarne il bilancio. Finita? No: fine graticola mai, per la Juventus