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Serie A, salta la proroga del “Decreto Crescita”. Club nei guai

È saltata la proroga del cosiddetto «Decreto crescita» che avrebbe prolungato le agevolazioni e gli sconti fiscali per gli sportivi, a partire dai calciatori, in arrivo dall’estero.

È questa l’ultim’ora diffusa dal Corriere della Sera: La misura, contenuta nelle prime bozze del Milleproroghe, è quindi rimasta fuori dal decreto dopo «una accesa discussione» in Consiglio dei Ministri. In sostanza, in questo modo resterà la stretta che scatterà da gennaio, introdotta con uno dei decreti legislativi attuativi della delega fiscale.


«Non è stata fatta una deroga. Se ne è parlato ma poi si è deciso di non fare nulla», ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani al termine del Cdm a Palazzo Chigi. Mentre Matteo Salvini, a quanto si apprende da fonti di governo, si sarebbe «imposto» in Consiglio dei ministri per evitare gli sconti ai calciatori stranieri: «Sarebbe un provvedimento immorale» avrebbe detto ai colleghi, sostenendo di essere pronto a non partecipare al voto per non mettere in imbarazzo l’esecutivo. Ma a quel punto il Cdm, presieduto da Antonio Tajani, avrebbe preferito accantonare il provvedimento anche perché si erano levate altre voci critiche a partire da quelle dei ministri Giancarlo Giorgetti e Daniela Santanchè.

La reazione della Lega serie A
«Stupore e preoccupazione per le indiscrezioni relativamente alla decisione che il Consiglio dei Ministri avrebbe preso di non approvare alcuna proroga del regime fiscale speciale per gli impatriati lavoratori sportivi» sono espresse, in una nota, dalla Lega serie A. «Tale decisione, se confermata, avrà quale unico risultato un esito diametralmente opposto a quello perseguito — prosegue la nota —. La mancata proroga produrrà infatti minore competitività delle squadre, con conseguente riduzione dei ricavi,minori risorse da destinare ai vivai, minore indotto e dunque anche minor gettito per l’erario».

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